ATTENZIONE   Alcune siepi del nostro territorio comunale sono state prese di mira dalla piralide del bosso, una larva di farfalla che le divora. L’insetto ha una voracità tremenda, tanto che in poche ore può far sparire decine di metri di cespugli. Per evitare altri danni si consiglia di attuare i trattamenti larvicidi.

Come riconoscere l’insetto e i danni.

La piralide del bosso – Diaphania perspectalis – è un parassita di origine asiatica recentemente introdotto in Italia dal 2010. Appartiene all’Ordine dei Lepidotteri e allo stadio di larva attacca diverse specie di Bosso (Buxus microphylla, B. microphylla var. insularis, B.sempervirens e B.sinica) causando gravi danni estetici e fisiologici.

L`adulto è una farfalla con apertura alare di 4 cm e ali di colore bianco con bande marroni sui bordi. Le larve di colore verde giallastro sono caratterizzate dall’avere il capo nero, bande nere e striature bianche lungo tutto il corpo. A maturità raggiungono i 4 cm di lunghezza.   Le crisalidi misurano circa 2 cm e sono inizialmente di colore verde con strisce nere lungo la parte dorsale per divenire con la maturazione di un colore marrone scuro. Le uova sono deposte a gruppi, al di sotto della pagina fogliare, inizialmente di colore giallo pallido, imbruniscono con la maturazione.

Il danno causato da tale insetto sulle piante di bosso è notevole e si evidenzia per la presenza di una fitta rete di fili sericei intorno alle foglie. Le larve si nutrono delle foglie, dei germogli e della corteccia dei rametti del bosso. Elevati livelli d’infestazione possono determinare la completa defogliazione delle piante che, se ripetute negli anni, possono causare il deperimento e la morte delle piante colpite.
Ciclo biologico dell’insetto e periodi di maggior vulnerabilità. La biologia di Diaphania perspectalis in Europa non è ancora ben conosciuta. In Germania l’insetto compie due – tre generazioni l’anno e sverna come larva in un bozzolo tessuto in autunno tra le foglie. L`anno successivo, con l’arrivo delle temperature miti primaverili, la larva completa il suo sviluppo e dà vita alla prima generazione.
I momenti di maggior vulnerabilità sono quelli corrispondenti alla presenza delle uova e delle larve, tanto più quanto queste sono giovani. .

Strategie per una corretta difesa

Il controllo dell’insetto può essere eseguito mediante distribuzione di prodotti insetticidi a limitato impatto ambientale:
a. prodotti a base di Bacillus thuringiensis.var. Kurstaki  (BTK), prodotto biologico attivo contro le giovani larve (questo è il metodo maggiormente raccomandato in ambiente urbano). Distribuzione mediante irrorazione delle chiome. L’intervento dovrà essere ripetuto nel corso della stagione per le colpire le eventuali nuove generazioni al primo avvistamento di piccole larve (5-8 mm di lunghezza). Il prodotto che quindi va irrorato dopo il tramonto, avendo cura di ripetere il trattamento in caso di pioggia entro le ventiquattro ore. b. In caso di forte infestazione o inefficacia degli interventi sopra indicati intervenire con insetticidi di sintesi (quali i piretroidi) nelle formulazioni registrate per il tipo di impiego. Attenzione: è indispensabile bagnare bene la vegetazione e attenersi alle indicazioni riportate in etichetta.

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