EX CIVICO. Prospetti di storie alterate” è un progetto fotografico costruito a tappe, con l’intento di mostrare la varietà degli elementi architettonici inattivi, dismessi o abbandonati presenti in Saccisica.
Dopo l’anteprima #0 presentata lo scorso settembre, il progetto prosegue ora con un invito a scattare fotografie rivolto a tutti. Questo capitolo #1 si realizza, infatti, grazie alla partecipazione di chiunque voglia contribuire al progetto con un proprio scatto, amatori o appassionati di fotografia, giovani, corridori, amanti delle passeggiate, conoscitori del territorio.
Le indicazioni sono poche: il soggetto della foto dev’essere un edificio dismesso presente in un comune della Saccisica; ci interessa la facciata, ripresa frontalmente; vanno bene vecchi rustici, abitazioni incomplete di recente costruzione, edifici industriali vuoti, negozi dalle vetrine spente: ciò che conta non è la loro epoca ma il loro essere in disuso, inutilizzati, dimenticati; scattate le foto con qualsiasi dispositivo mantenendo il formato rettangolare; i file vanno inviati via e-mail all’indirizzo info@officinabarbabietola.it oppure tramite messaggio privato alla pagina Facebook Officina della Barbabietola, indicando nome, cognome e il comune in cui è stata scattata la foto. C’è tempo fino alla mezzanotte del 15 febbraio 2015. Gli scatti raccolti saranno parte della mostra “EX CIVICO. Prospetti di storie alterate #1” in programma in primavera ad Arzergrande.
L’intento del progetto “EX CIVICO. Prospetti di storie alterate” è quello di creare una raccolta che nella sua abbondanza riveli le tante storie e identità che hanno lasciato una traccia nel tempo. I cambiamenti avvenuti hanno trasformato degli edifici in spazi ora vuoti, svuotati o mai riempiti, si tratti di case o fabbriche, negozi o scuole: ciò che conserva un numero civico è un luogo che racchiude momenti passati di vita e di lavoro e che ora rimane in piedi ignorato, dimenticato o a mezz’aria. Edifici abbandonati che ormai fanno parte di un paesaggio, elementi scoloriti sui quali è però ancora possibile ragionare: un contenitore vuoto rappresenta una potenzialità non sfruttata, un mancato utilizzo; d’altro canto, è pur possibile riutilizzare ciò che è ancora funzionale se quell’elemento architettonico non ha esaurito le proprie possibilità.