:“A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita” (Ap 21,6)
Inizio questa riflessione ponendomi una prima domanda che mi sembra necessaria per poter vivere al meglio questa Parola di Vita: DI CHE COSA HO SETE? DI CHE COSA OGNUNO DI NOI HA SETE?
Nella nostra vita a volte ci lasciamo attirare dalle bevande più svariate che ci sembrano buone ma che in realtà sono dannose per il corpo.
Ci sono poi le diverse seti che vorremmo soddisfare come quella di essere accettati, la sete di potere, di un posto nella società, di realizzare i nostri progetti ambiziosi… Ma tutte queste fonti non sono in grado di soddisfare la nostra sete. Anzi, come le bevande più moderne, la aumentano e via via ce ne fanno desiderare di altre, di diverse, di nuove: bevande sempre più dolci, sempre più raffinate, sempre più pericolose.
Queste seti possono spingerci ad abbeverarci a pozzi inquinati come quello dell’egoismo, della chiusura sugli interessi personali che può anche portarci alla sopraffazione dei più deboli.
Ma non lasciamoci ingannare, è la sete di Dio quella che abbiamo nel profondo dell’anima, una sete che Lui stesso vi ha messo, quella che dobbiamo soddisfare, e riconoscerla è una conquista del nostro cuore.
Provare sete, essere alla ricerca, è per Dio una caratteristica positiva, un buon inizio ed Egli ci promette addirittura la fonte della vita
Dove possiamo allora abbeverarci, dove trovare quella sorgente in grado di darci l’acqua pura indispensabile per la salute e la vita?
La risposta è questa: “Alla fonte pura del Vangelo e della sua Parola”. Ripuliamola un po’ dai detriti che forse la ricoprono e beviamo ad essa. Lasciamoci trasformare da questo dono. E, trasformati, diventeremo contenitori di questa acqua pura, di quell’amore generoso, accogliente e gratuito che potremo a nostra volta donare a chi ci sta accanto senza farci fermare dalle difficoltà inevitabili che incontreremo lungo il cammino.
E, realizzando il comandamento dell’amore reciproco, permetteremo a Dio di intervenire in maniera tutta particolare, come scrive Chiara Lubich:
«Ogni attimo in cui cerchiamo di vivere il Vangelo è una goccia di quell’acqua viva che beviamo. Ogni gesto d’amore per il nostro prossimo è un sorso di quell’acqua. Sì, perché quell’acqua così viva e preziosa ha questo di speciale, che zampilla nel nostro cuore ogniqualvolta l’apriamo all’amore verso tutti. E’ una sorgente -quella di Dio -che dona acqua nella misura in cui la sua vena profonda serve a dissetare gli altri, con piccoli o grandi atti di amore. E se continuiamo a dare, questa fontana di pace e di vita darà acqua sempre più abbondante, senza mai prosciugarsi. E c’è anche un altro segreto che Gesù ci ha rivelato, una specie di pozzo senza fondo a cui attingere. Quando due o tre si uniscono nel suo nome, amandosi dello stesso suo amore, Lui è in mezzo a loro. Ed è allora che ci sentiamo liberi, pieni di luce, e torrenti di acqua viva sgorgano dal nostro seno. È la promessa di Gesù che si avvera perché è da lui stesso, presente in mezzo a noi, che zampilla acqua che disseta per l’eternità».