“Vogliamo veder Gesù!” è il desiderio dei Greci pagani.
Ma è anche il nostro desiderio. Il desiderio di vederlo da vicino, di vedere le sue sembianze: vorremmo qualche visione, sentire la sua voce. Come possiamo ottenere udienza? Chiediamo una raccomandazione a qualche persona che gli sta vicino e che conosciamo anche noi? I Greci hanno fatto così: chiedono a Filippo, e Filippo lo chiede ad Andrea.
E’ un desiderio coltivato da tanti secoli prima, perché Dio lo aveva promesso per mezzo del profeta Geremia “Tutti conosceranno il Signore, dal più piccolo al più grande, perché concluderò l’alleanza con la casa di Israele, porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò nel loro cuore” . E’ una alleanza di amicizia da cui nasce una conoscenza sempre più profonda.
Dio è vicino più di quanto crediamo, lo possiamo sperimentare, lo possiamo sentire non col senso della vista, ma con quello della percezione intima. Siamo convinti che Dio sia in alto e per vederlo occorra salire, salire. Sentite quello che diceva Charles de Foucauld: “Pensavo che per arrivare a Dio fosse necessario salire, salire, salire; e invece leggendo il vangelo ho capito che per arrivare a Dio bisogna scendere, scendere perché tutto il mistero di Gesù non è altro che una discesa: è disceso per farsi uomo, è disceso nella povertà di Betlemme, vivendo in silenzio a Nazareth, accettando l’umiliazione della condanna.
Dio si è avvicinato alla bassezza dell’uomo; il chicco di grano deve cadere a terra e marcire per poi portare frutto. Se ci abbassiamo possiamo incontrare lo sguardo di Gesù e mettiamo nella condizione ogni persona di desiderare di vedere Gesù.
Diceva Gandhi “Ammiro il cristianesimo, ma non i cristiani”. E’ una disapprovazione del comportamento dei cristiani europei che dominavano e sfruttavano l’India; non riusciva a vedere negli Inglesi quell’amore, quel dono di sé predicato e vissuto da Cristo.
Dice Gesù:” Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”.” Se uno mi vuol servire mi segua, e là dove sono io, sarà anche il mio servitore” e potrà vedermi.