Che  cosa avvenne la sera di Pasqua e dopo una settimana?  In quali condizioni si trovano gli amici di Gesù? Erano dodici e lo seguivano, fino a che non è stato condannato. Poi uno ha tradito e si è tolto la vita per la disperazione; dieci si trovano paurosi a porte chiuse nel cenacolo; un altro se ne sta da solo, è fuori della comunità e ragiona a modo suo.

Poveri apostoli! Hanno seguito Gesù per tre anni, erano pieni di speranza nel Messia liberatore; ora il Maestro è stato eliminato e le cose tornano come prima; si sentono soli.

Ma non è detta l’ultima parola!: qualcosa di nuovo è successo: e quella sera Gesù si presenta ai dieci anche se le porte erano ben chiuse. Gesù aveva promesso che sarebbe rimasto con loro ed ha mantenuto la promessa. Non sono soli, Gesù è con loro.

Otto giorni dopo, l’undicesimo apostolo ritorna. Perché ritorna? Avrà sentito le voci che circolavano e voleva confrontarsi con gli altri dieci, sentiva il bisogno della comunità, di verificare quello che si andava dicendo. E la verifica gliela dà Gesù stesso riapparendo, lasciandosi toccare.

Anche noi siamo  in Cenacolo, in Comunità, non otto giorni dopo, ma  2.000 anni dopo. Nel cenacolo erano le porte che costituivano impedimento, per noi non lo sono. Un impedimento per noi possono essere gli anni trascorsi. Potremmo considerare la morte e la risurrezione di Gesù un avvenimento del passato che non riguarda la nostra vita, ma al massimo i nostri costumi, la nostra storia. Gesù passa oltre gli anni, è attuale, vive la nostra vita, è presente.

Diciamolo con forza il nostro AMEN ! Come Tommaso: Mio Signore e mio Dio! Accogliamo la sua misericordia: Egli passa oltre le porte, scavalca il tempo, vince il male, l’incredulità, il dubbio, l’orgoglio.

Con la sua misericordia Gesù Risorto sfonda tutte le nostre serrature.

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