La Chiesa di San Nicolò – scuola di Giotto – si mostra in tutto il suo splendore e nella sua opulenta essenzialità appena fuori dal centro di Piove di Sacco.
La scelta un po’ singolare dei materiali e la rozzezza della muratura è ben giustificata dalla storia della fondazione della Chiesa di San Nicolò ad opera dei barcaioli e pescatori (San Nicola è il patrono di coloro che vanno per mare) di Piove di Sacco in seguito al passaggio della loro precedente chiesa, l’attuale Santa Maria dei Penitenti, alle dipendenze del Duomo.
La Chiesa di San Nicolò – Una presenza antichissima
Secondo quanto riportato da una lapide del 1899 la chiesa di San Nicolò era già esistente nel 1165 (Constat Existere ab ano 1165). L’esterno si presenta oggi in pietre faccia a vista, ad esclusione della facciata che è intonacata e rifinita a marmorino, con pilastri e timpano e può essere datata al XVI secolo. L’interno, riportato all’aspetto medievale dai restauri condotti nel corso degli anni Cinquanta – Sessanta, ha pianta a sala terminante in un’abside semicircolare e tetto a capanna.
La struttura della Chiesa di San Nicolò
Si tratta di una struttura estremamente lineare decorata da affreschi ed in alcuni tratti addirittura da più strati pittorici sovrapposti, di cui si è conservata soprattutto la parte che decora l’abside e la muratura circostante, mentre per il resto non è rimasto qua e là che qualche lacerto. Il nucleo più consistente degli affreschi nonché la parete di controfacciata risale al XIV secolo e fu realizzata in momenti differenti e ad opera di maestranze diverse, mentre la sensazione di unitarietà è da attribuirsi alla uniformità della cornice.
La critica non è ancora unanime nell’ attribuzione: sono state identificate tendenze giottesco – riminesi, l’intervento di un seguace di Paolo da Venezi, e la mano del Maestro del coro degli Scrovegni. Recentemente, i quattro Apostoli ancora rimasti e le figure del Cristo Pantocrator nella mandorla e nella Vergine e San Giovanni che completano la decorazione del catino absidale, sono stati attribuiti ad un possibile intervento giovanile del pittore trecentesco di formazione giottesca Guariento di Arpo. Alla stessa mano, ma ad un periodo successivo (1350 – 1360) sarebbe da attribuire la Figura di Santo della controfacciata.
I restauri della chiesa di San Nicolò, conclusi nell’ottobre 1993, sono stati l’occasione per studiare la storia e le opere pittoriche che l’edificio custodisce. Dal punto di vista architettonico è interessante il notevole spessore delle mura (50 cm) che sono prive di fondamenta e costruite oltre che con mattoni, con ciottoli e materiali di recupero da cui deriva l’andamento ineguale delle pareti, che si può ben notare sulla parete esterna di sinistra.
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