Il Casone Azzurro di Vallonga (Comune di Arzergrande) rappresenta ad oggi una struttura perfettamente aderente alle caratteristiche architettoniche e funzionali dei Casoni della Saccisica.
Il casone veneto è la tipica abitazione dei contadini veneti della pianura. Una tipologia molto simile di casone era diffusa fino al XIX secolo anche più a sud, nelle zone della bassa bolognese e ferrarese. In questo caso si trattava soprattutto di misere case di pescatori che lavorano nelle paludi della zona.
Casone azzurro: Struttura architettonica tipica di un Casone.
La costruzione è spesso priva delle fondamenta e, se esistenti, sono molto semplici, realizzate con materiali di scarto o trovati sul posto. Il pavimento è normalmente in terra battuta, ma può essere piastrellato con mattonelle dette tavełe. Le pareti esterne erano l’unica parte in muratura e su queste poggiava il tetto, molto spiovente, a forma di cono.
Il tetto: l’elemento distintivo dei casoni della Saccisica
Il tetto è sicuramente l’elemento più peculiare del casone delle campagne della Saccisica ed è interamente costruito da canne palustri poggianti su travi e legate insieme. Il sottotetto serve da pagliaio e comunica con la sottostante stalla tramite una botola Le pareti interne sono invece formate da graticci e pali poi ricoperti di argilla (consuetudine diffusa anche nelle costruzioni di Venezia). Per la dipintura, la calce è la protagonista, formando la peculiare crosta esterna ruvida propria di ogni casone. Talvolta le finestre delle stanze più grandi danno su un portico rivolto a sud. Il caminetto, molto ampio, si trova a ridosso delle pareti.
Si ignora quando il casone fece la sua comparsa in Veneto. È certo che, sin dall’epoca tardo-romana nella regione c’era l’usanza di costruire ricoveri e magazzini utilizzando frasche e paglia, ma la loro evoluzione definitiva avvenne probabilmente dopo le conquiste della Serenissima. La terraferma, infatti, divenuto ora il “granaio” di Venezia, doveva far fronte al crescente fabbisogno alimentare della capitale e dell’esercito, allorché c’era bisogno di costruire rapidamente molti ricoveri per famiglie numerose, che rappresentavano la manodopera del tempo. Solitamente i proprietari terrieri offrivano ai mezzadri un fondo dove costruivano loro stessi il proprio casone che, inizialmente, era poco più che un capanno abitabile solo durante la stagione agricola. In seguito si andarono evolvendo in strutture più solide e squadrate, con molti elementi in muratura.
Con l’industrializzazione che caratterizzò l’economia veneta a partire dal secondo dopoguerra, i casoni sono andati sempre più scomparendo o si sono trasformati adattandosi a residenze moderne.
Eventi al Casone Azzurro di Arzergrande
Il Casone Azzurro di Arzergrande ospita tradizionalmente la rassegna Chronicae e il Festival Scene di Paglia
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Curiosità sul Casone Azzurro di Arzergrande
- Abbiamo avuto l’onore di ospitare lo studio COLLABORATORIO di Helsinki (Finlandia) al Casone Azzurro, che ne ha studiato le caratteristiche uniche per un loro progetto abitativo in Finlandia. Un particolare ringraziamento al Comune di Arzergrande per aver messo a disposizione molta documentazione tecnica e strutturale.
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