Un documento del 1188 documenta che sulla riva destra del Bacchiglione, a Pontelongo, esisteva una “ecclesia”, che l’antipapa Clemente III “donava” al monastero cluniacense di Candiana. Per diversi secoli comunque restò “cappella” della pieve di S.Agostino di Bovolenta. Solo alla fine del 1500 i beni della parrocchia di Sant’Andrea furono annessi al Convento di Candiana. I parrocchiani allora erano circa 1.400, senza contare quelli “al di là” del ponte.
A seguito delle pestilenze del secolo successivo, la popolazione si ridusse di un 30%, superando di poco le mille anime.
Verso la fine del ‘700, arrivarono a 13 le persone che, a titolo diverso, attendono alle mansioni spirituali nelle tre chiese (S.Andrea, S.Giovanni, S. Maria Maddalena, a Ronchi di Cà Trevisan) e nei due oratori.
Dalla visita pastorale del 1823 si apprende che la chiesa è stata ampliata più di un terzo. L’inondazione del 1882, segnò pesantemente il territorio (anche la chiesetta di Rochi viene demolita).
Nei primi del ‘900 si decise di costruire una nuova parrocchiale, che fu benedetta nel 1911, assieme al campanile e alla canonica. Rispetto la posizione originaria, parallela al fiume, la nuova chiesa fu eretta perpendicolarmente al Bacchiglione.
Negli anni ’20, grazie al contributo di alcuni benefattori, si aggiunsero la casa di riposo “Galvan” per gli anziani e l’asilo infantile. Un’ulteriore sviluppo si ebbe negli anni ’50, con l’avvio del nuovo asilo e del cinema-teatro.
Nel 1676 Pontelongo si trovò colpito da un’epidemia devastante ed i suoi abitanti invocarono la Vergine perché cessasse il flagello. Provati dalle sofferenze procurate dalle emorragie cutanee (i documenti parlano di petecchia) e dalla morte di numerose persone non disperarono e cercarono nella fede conforto alle risposte per un simile evento. In seguito, un Voto avrebbe sigillato nei secoli un “patto”: una processione per le vie del paese nel primo giorno di Maggio (poi più recentemente la prima Domenica di Maggio).
Il quadro rappresenta sulla parte sinistra l’Arcangelo Michele che sconfigge un diavolo alato, la Vergine con il Bambino appare tra le nuvole tenendo in mano la corona del rosario. (Da notare uno squarcio del paesaggio di allora con il ponte a tre arcate e la chiesa sullo sfondo).
Sulla destra del dipinto, appare una folla riunita nella processione annuale, simbolicamente rappresentata dal Doge veneziano Nicolò Sagredo, da Santo Andrea con la croce e da una figura femminile, personificazione di Venezia, che indica il ponte e, oltre la sponda, la vecchia chiesa di Sant’ Andrea. E’ il paese che fa il suo voto di ringraziamento alla Vergine. La ringrazia per la sua vittoria sullo spirito del male, motore del peccato per il quale, secondo la credenza di allora, Dio punisce, inviando malattie e distruzioni.
FOTO: https://commons.wikimedia.org/wiki/User:Threecharlie
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