Palazzo Priuli Ballan è situato appena all’esterno del centro storico di Piove di Sacco,  lungo la strada che porta alla frazione di Arzerello. La prima citazione riguardante il complesso è riportata in una “dichiarazione d’estimo” che risale al 1518 e nella quale si cita Alvise Priuli fu Nicolò quale proprietario di un palazzo a due piani oltre al pianterreno.

Palazzo Priuli: il Complesso

Il complesso immobiliare si compone di un corpo centrale, di due barchesse laterali, un oratorio, un parco e di resti di un’esedra situata nella parte frontale. Il corpo centrale a pianta quadrangolare si sviluppa su tre piani. La struttura è quella tipica delle ville venete, costituita da un salone passante sul quale si affacciano simmetricamente le porte delle stanze laterali, da uno scalone monumentale a tenaglia che porta al piano nobile che presenta una analoga conformazione.

Di fronte al palazzo lungo la strada pubblica, è situata quel che resta dell’esedra che un tempo costituiva parte integrante del complesso e della quale ora rimane solamente una nicchia in cui è collocata una statua che la tradizione vuole rappresentare Ercole. Ora questo annesso non di proprietà, ha perso buona parte degli ornamenti che probabilmente lo costituivano e risulta staccato dal parco che si trova nel retro della villa e che invece mantiene ancora sei statue ben conservate posizionate sopra i basamenti originari, che accoppiate a due a due costituivano l’ingresso dei tre viali che si addentravano nel più ampio parco all’italiana ora non più presente.

Le due barchesse laterali si presentano come due grandi ali libere staccate dal corpo dominicale. Queste adiacenze si sviluppano su tre piani. Le facciate che si sporgono verso la villa sono scandite da sette arcate rivestite a bugnato mentre gli archi rivolti verso la strada pubblica sono arricchiti nella chiave di volta da mascheroni e guarnizioni.

Palazzo Priuli: l’Oratorio

Inglobato nella barchessa nord del palazzo e affacciantesi con un’entrata nella strada pubblica, si trova l’oratorio consacrato nel 1713 e dedicato alla Madonna della Salute a Sant’Andrea Apostolo e alle Sante Elisabetta ed Elena. Presenta sia fuori che all’interno forme quasi perfettamente intatte. Al suo interno conserva ancora la demarcazione che limitava in passato lo spazio riservato ai padroni di casa e quello destinato alla servitù. L’elemento principale è l’altare barocco intarsiato con marmi policromi che trova un suo gemello in un analogo altare laterale presente nella cattedrale intitolata alla Vergine Maria e situata dell’isola di Krk in Croazia.

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